lunedì 28 marzo 2011

Get Rhytm 2011

Si è concluso il raduno Get Rhytm 2011 che ha riscosso un enorme successo.


Trezzo sull'Adda, 27 marzo 2011 - Voce, contrabbasso, chitarra semiacustica e batteria, per un ritmo coinvolgente che non riesce a farti stare fermo. È la musica rockabilly, una delle prime forme di rock and roll nata negli Stati Uniti intorno agli anni cinquanta, fusione di blues, R&B e country.
Ma il rockabilly è molto di più di un semplice genere musicale, si tratta di un vero e proprio stile di vita. Accanto alla musica si affianca una particolare cultura che si manifesta attraverso l’abbigliamento, con gli immancabili jeans Levi’s e le giacche da moto con il colletto rigorosamente alzato, l’acconciatura dei capelli e la passione per le macchine anni ’50 come le Cadillac. Nel week-end il Live Club di via Mazzini farà da scenario alla sesta edizione di «Get Rhythm», festival internazionale di musica rockabilly. È il terzo anno consecutivo che il celebre locale trezzese, la cui popolarità ormai va oltre i confini nazionali, ospita il festival.
Venerdì sera, all’Amigdala Theatre di viale Lombardia, a pochi passi dal Live Club, c’è stata un’anteprima con il pre-party, che ha dato un’anticipazione della due giorni di musica rockabilly, ospitando sul palco band del calibro dei britannici The Dollar Bill e degli americani The Rhytm Shakers.
Ieri la giornata è cominciata nel primo pomeriggio nella parte estiva del Live Club con un pranzo a tutto made in Italy, il modo migliore per dare il benvenuto ai numerosi musicisti e visitatori arrivati da tutto il mondo. Poi via con la musica. Per l’intera giornata, fino a notte fonda, si sono alternati alla consolle i migliori dj, mentre le band provenienti da ogni angolo del mondo hanno riscaldato il palco del Live Club: tra queste si i torinesi Ball and Chains, gli statunitensi Luis and the Wildfires e i britannici Jack Rabbit Slim, gruppi che calcano la scena internazionale rockabilly da anni.
Seguito da un pubblico numeroso anche l’incontro, che si è tenuto nel pomeriggio, che ha visto salire in cattedra Maurizio Maiotti, editore della rivista Jamboree, un trimestrale specializzato in musica e cinema anni ‘50 e ’60 per cultori e collezionisti del genere. Maiotti ha presentato il suo ultimo lavoro «1944-1963: i complessi musicali italiani. La loro storia attraverso le immagini», un’enciclopedia di due volumi con la storia dei complessi e degli artisti che hanno lasciato il segno nel panorama del rock and roll italiano di quegli anni. A raccontare aneddoti e curiosità erano presenti anche gli stessi protagonisti, tra cui gli indimenticabili Gerry Bruno dei Brutos, Riz Samaritano, Guidone del Clan Celentano, Ray Martino e molti altri ancora.
Ma il festival continua anche oggi, a partire dalle 13 (ingresso 5 euro), con gli stand espositivi di abbigliamento e accessori e musica live con gli italiani The Backseat Boogie e coinvolgenti jam session improvvisate che riscalderanno l’atmosfera per tutta la serata. Il clou è rappresentato dall’esposizione di numerose macchine vintage, organizzata da Crushin’ Life Magazine, che premierà l’auto migliore, il tutto contornato naturalmente da musica rockabilly selezionata dai migliori dj.

di Diego Torri tratto da ilgiorno.it 



sabato 5 febbraio 2011

A piedi nudi nel parco

Eh si, è proprio il caso di dirlo.....
A piedi nudi nel Parco, una vecchia commedia teatrale di Neil Simons, riadatta in un bellissimo film nel 1967 da Gene Saks con interpreti del calibro di Robert Redford e Jane Fonda.


Noi invece, vogliamo parlarVi dell'Oasi Smeraldino, un parco naturale alle porte di Rozzano(MI) dove passare una domenica insolita, magari anche con i vostri bambini, alla scoperta di simpatici animali e piante bellissime.



L'Oasi Smeraldino

Il Parco Agricolo Sud Milano è stato creato con lo scopo principale di conservare un ampio e prezioso tratto di territorio della provincia di Milano, valorizzandone l'aspetto storico e culturale tipico dell'evoluzione agricola della Pianura Padana.


I confini del Parco circondano come una mezzaluna verde la parte meridionale di Milano, città in continua espansione, e delimitano un'area contenente realtà naturalistiche dall'enorme valore ambientale, nella quale è possibile effettuare bellissime ed inaspettate osservazioni ornitologiche.


Nel suo perimetro sono ancora conservate numerose aree protette, collocate in diversi punti del Parco. Tali santuari offrono notevoli potenzialità per la fauna selvatica, come evidenziato da molti studi e recensioni scientifiche.

In queste oasi verdi è possibile svolgere attività di Birdwatching e, armati di binocolo, scoprire un mondo strabiliante e tutto da proteggere.


L'Associazione Animali Piante Ecologia vi invita a visitare l'Oasi Smeraldino di via Monte Amiata 38/B, presso il comune di Rozzano.

Previa prenotazione, è possibile organizzare uscite nel Parco con l'ausilio di esperti naturalisti ed ornitologi.

Per informazioni:

info@apenatura.it
www.apenatura.it



mercoledì 22 dicembre 2010

That's Bakery a Milano - Quando il Fashion incontra il gusto



Le prelibatezze americane sbarcano a Milano. Tutte le famose Cupcakes di "sex and the city" per golosi e modaioli.

Ragazzi, se passate in Via Vigevano, 41 zona Porta Genova qui a Milano, non potete privarvi della gioia di entrare da That’s Bakery, delizioso locale di concezione American Food voluto e ideato da Barbara e Alfonso che hanno avuto l’idea giusta, quella che mancava a Milano.

Il locale ha aperto i battenti ad Ottobre 2010 ma il successo è stato immediato, proprio l’idea giusta !

Vi consigliamo di assaggiare le golosissime CupCake al burro di arachidi, la pumkin cupcake frosting allo zucchero e tortina speziata allo zenzero, la torta double chocolate veramente lussuriosa.


















E poi vi consigliamo anche la layer cake, torta multistrato a cui non potete rinunciare e poi, le cheescake e poi, e poi, e poi….. che delizia !

Ogni volta che passiamo davanti a That’s Bakery, non possiamo rinunciare al gusto, facendo godere anche gli occhi eh si, anche l’occhio vuole la sua parte.















La domenica poi, prenotando allo 02/ 8394890, è possibile fare il classico Brunch con gli amici.

Che dire d’altro, ci vediamo la ?

Foto gentilmente concesse da That's Bakery

mercoledì 15 dicembre 2010

Un giorno bellissimo con Francesco Renga



Oggi vi parliamo di Francesco Renga e del suo nuovo album UN GIORNO BELLISSIMO e delle sempre più vicine nozze con la sua compagna storica, Ambra Angiolini dalla quale ha avuto due figli.
L'album precedente, Orchestraevoce, ha venduto 100mila copie. Erano cover, di classici italiani degli anni 60 – e le cover, si sa, sono una garanzia di massima resa scommettendo il meno possibile. Quest'anno, però, Francesco Renga si affida a dodici brani nuovi: Un giorno bellissimo. 
«Farmi spaventare da un disco di inediti? Proprio no. Credo che spaventi molto di più la mia casa discografica, quello sì. E che siano preoccupati, me ne accorgo quotidianamente».

E' un periodo pesante, dopotutto…
«Sì, ma credo che le case discografiche in questa crisi abbiano delle pecche pesanti. Non sono riuscite a prevederla, non sono riuscite a gestirla, non ne hanno visto il nascere e non ne vedono la fine. Stanno cercando di recuperare posizioni nel modo più drastico possibile, quindi tagliando posti e cercando di risparmiare. Ma il problema principale è che non sono riuscite ad assolvere a quelli che sono i loro compiti, delegando il lavoro per esempio alla televisione. La casa discografica doveva fare da talent scout, trovare artisti e farli crescere anche attraverso errori e passi falsi. Ti dava la possibilità di crescere, insomma. Ora la gavetta si fa in tv. Ma non solo: un altro errore le major lo fanno alle spalle di questi ragazzi dei talent show, cioè prenderli, usarli per un successo stagionale e poi lasciarli a loro stessi. E se si sfrutta l'effimero di un momento, di una situazione favorevole, si evita di risolvere i veri problemi».

Il disco, però, esce su etichetta Universal: a differenza di altri artisti, tu la major non l'hai lasciata per tentare strade nuove.
«E' perché ancora credo ancora nella vera funzione della casa discografica. E credo che queste aziende vadano sostenute, perché il pericolo che corrono è grande. Il problema non è quanti artisti se ne vanno, il rischio è che le case discografiche scompaiono davvero: quante ce ne saranno ancora tra tre, quattro anni? Chi ci lavorerà ancora? Penso tutto sommato che sia il posto giusto nel quale continuare a fare questo mestiere, finché me ne daranno la possibilità...».

Una prima sperimentazione, però, l'hai fatta con la presentazione del cd: dal vivo, in diretta da una cantina della Franciacorta, trasmessa in cinema 3D. E' perché ti appassionano le tecnologie?

«Macché, sembro sempre un contadino che cerca di capire cosa sia una centrale nucleare! Faccio fatica, però sono curioso. E questa storia del cinema 3D è nata per caso: come sempre le cose migliori nascono a cena, parlando del più e del meno, con amici vecchi e nuovi. Io il 3D lo conoscevo per via dei cartoni animati dei miei figli. Loro si sono rotti già un po', io invece impazzisco, sono il vero bambino… Che dire: al di là della eco mediatica che ha avuto, sempre buona per la promozione, per me è stato un episodio ben riuscito. Lo seguiranno altri artisti, vedrai».

La tecnologia, però, può essere pericolosa. Nella crisi del mercato discografico pesa la voce della pirateria.

«Per quanto riguarda il download illegale, credo che la cosa non sia assolutamente risolvibile, se non alla fonte. Tutti gli esperimenti che sono stati fatti per arginare la pirateria non hanno funzionato perché semplicemente non possono funzionare. Come sempre, e purtroppo, la scelta è politica. Bisognerebbe capire se a qualcuno interessa davvero salvare questo mercato e tutelare gli artisti e chi lavora nell'indotto. C'è un web che è destinato a diventare sempre più cosa pubblica e gratuita: nella democrazia del web dev'essere tutto a portata di tutti, sempre fruibile in ogni momento e gratis. A fronte di questa cosa, però, ci sono grandi centri di potere economico che invece lucrano tantissimo. Ai provider bisogna dire: attraverso il tuo segnale passa un sacco di roba che tu non hai pagato? Un euro del tuo business lo devi allocare alla musica, ai libri, ai cinema, alla Siae... non succederà mai, lo so. Però sarebbe giusto così».

Hai criticato il regno dei talent show e il meccanismo televisivo della costruzione dei personaggi della musica. Eppure, proprio nel giorno in cui uscirà il tuo cd, nella finale di X factor un concorrente canterà un brano inedito proprio scritto da te. Come la mettiamo?

«Questa è una cosa che mi preoccupa molto – dice ridendo – giuro che è stato perché me l'ha chiesto il presidente della Sony, che è un amico bresciano. E non è una canzone che io ho scritto proprio per quest'occasione… Lo so, che diventa quasi un mio avallo al sistema. Posso dire che il programma non l'ho sentito, ma Davide è un ragazzino a posto, nonostante i suoi 17 anni. Con una vocalità che potrà dargli soddisfazioni e che gli fa interpretare il pezzo in maniera giusta. E i brani di Francesco Renga – finisce ridendo ancor di più - non li possono cantare mica tutti, no?». 

Fonte: IlSole24Ore.com

domenica 12 dicembre 2010




Da oggi LooLoo è presente sul portale del Lusso FASHIONQUEEN, da anni sul web con l’idea giusta e vincente, quella di vendere prodotti delle migliori griffe del Lusso utilizzando Internet e il commercio elettronico. 
FASHIONQUEEN inoltre, ha lanciato la moda dell’acquisto on line nella pausa pranzo. 
Dalle statistiche del sito e di vendita infatti si evince che, l’orario migliore per fare acquisti è proprio quello della pausa pranzo, tra un panino, qualche consiglio delle colleghe e l’idea giusta per fare o farsi un regalo. 
La Luxury Collection di LooLoo presente sul portale, è improntata sullo stile moderno, gran soirè, con un raffinato accenno al Vintage, molto attuale in questo periodo. 
I bijoux sono tutti realizzati con materiali anallergici, cristalli, pietre dure e catene., rigorosamente Handamade in Italy.
I colori sono quelli preferiti dalle donne di gran classe e raffinate. 
Per i Vostri regali di Natale e non solo quindi, vi invitiamo tutti a fare i vostri acquisti su www.fashionqueen.net e…… Auguri di Buone Feste!!!

lunedì 6 dicembre 2010

Cesare Cremonini - Greatest Hits con Jovanotti e Malika Ayane




CESARE CREMONINI - GREATEST HITS - MONDO - LORENZO CHERUBINI - JOVANOTTI - MALIKA AYANE - DOPPIO CD.  
A due anni da Il primo bacio sulla luna, Cesare Cremonini pubblica una raccolta di successi, del periodo con i Lùnapop e della sua carriera solista. Due inediti, due duetti, con Lorenzo Cherubini e Malika Ayane

Gira in radio da qualche giorno una canzone densa di parole e musica, una canzone che corre veloce. Si intitola Mondo. È il nuovo singolo di Cesare Cremonini, contenuto nel suo primo greatest hits, 1999-2010 The Greatest Hits. Per Mondo si può parlare di feauturing d’eccezione. Lorenzo Jovanotti ha infatti collaborato alla stesura del testo e canta il rap in coda al brano. Dice Cremonini:  «Jovanotti era uno dei miei punti di riferimento quando ho iniziato a scrivere canzoni. Ora aver lavorato con lui è una emozione enorme». Il cd mette insieme i dieci anni di carriera di Cesare Cremonini, quello che è partito come frontman carismatico dei Lùnapop, con le meshes prima gialle e poi rosse sui capelli, e ha continuato come solista, consacrandosi come uno dei più pop e originali esempi di cantautorato italiano. Si porta sempre appresso uno zoccolo duro di ormai ex teens che impazzivano per le sue prime ballate d’amore con i Lùnapop, ma Cesare Cremonini è cresciuto molto in questi ultimi anni. Il ruolo del cantante di una band per giovanissimi gli stava stretto? Forse sì e comunque voleva coltivarsi in proprio l’evoluzione artistica. Evoluzione che si può ripercorrere grazie a questo greatest. Ci sono i tormentoni Qualcosa di grande e 50 Special e ci sono anche le sue migliori prove di cantautorato come PadreMadre, Le tue parole fanno male, Maggese. Oltre a Mondo nel doppio cd è presente un altro inedito, Hello!. Anche qui abbiamo a che fare con una collaborazione.  Cremonini infatti duetta con Malika Ayane


Fonte: wuz.it

domenica 5 dicembre 2010

7 Dicembre - Inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano




Sant'Ambrogio si avvicina e, come da tradizione, anche il classico appuntamento con la prima del teatro Alla Scala. C'è molta attesa per la sera del sette dicembre. 
Quest'anno, a inaugurare la nuova stagione artistica 2010-2011 sarà La Valchiria di Richard Wagner con la regia di Guy Cassiers e la direzione di Daniel Barenboim. Cinque ore di spettacolo con ospiti illustri, compresi il ministro per la cultura Sandro Bondi, il ministro per lo sviluppo Paolo Romani, la ministra per il turismo Michela Vittoria Brambilla e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ma gli spettatori non saranno solo seduti in platea. Si potrà assistere all'evento anche al cinema. La prima scaligera sarà visibile in 350 sale mondiali, 90 in Italia. I milanesi potranno vederla dall'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, iniziativa che lo scorso anno ha riscosso molto successo.
La notizia di quest'anno è che viene trasmessa anche in tv. La Rai infatti inaugura il nuovissimo canale Rai 5 proprio con la diretta della Valchiria. Come se non bastasse, il canale digitale manderà in onda commenti da platea e backstage. Mondanità e tecnologia che si incontrano.
«Siamo un teatro pubblico e questa è la nostra missione» - così commenta l'evento il sovrintendente Stéphane Lissner alla conferenza stampa di presentazione della prima - «Il nostro obiettivo principale è quello di essere sempre vicini ai cittadini».
Poi prende la parola Antonio Marano, vice direttore generale Rai: «Sarà tutto in alta definizione, con più di cinquanta microfoni». Un progetto che si sposa con la regia del belga Cassiers: proiezioni video, globi e le più moderne tecnologie al fianco di soprani e mezzosoprani.
Un fenomeno in continua evoluzione, che apre le porte del teatro e cerca di coinvolgere il maggior numero di spettatori. Tentando di far vivere le stesse atmosfere magiche del teatro. Riuscirà tanta tecnologia, attraverso uno schermo, a rendere l'effetto di una prima teatrale vista dalla platea?

Altra grande novità è quella della 'prima ecosostenibile'. Edison, azienda che per prima ha fornito la luce elettrica al teatro nel 1883, quest'anno eliminerà le emissioni di anidride carbonica per l'intera produzione della Valchiria. Sarà così il primo spettacolo a emissioni zero. Ottanta tonnellate circa di co2 completamente compensate da energia eolica.

Intanto, mentre all'interno del teatro si svolgono gli ultimi preparativi, fuori ci sono le polemiche. Continuano le manifestazioni del mondo della cultura per i tagli del governo.
Proprio il sette, nella piazza che porta il nome del teatro, arriveranno gli artisti Paolo Rossi, Toni Servillo, Moni Ovadia e Andrée Ruth Shammah da sempre in prima linea a favore della causa, ma anche universitari e allievi delle scuole di teatro. E a proposito della crisi, anche Lissner si dimostra preoccupato a margine della conferenza: «Se non ci sarà la reintegrazione del Fondo unico per lo spettacolo, sarà una cosa abbastanza grave. Rappresenta una mancanza di 5 milioni di euro. Il quadro potrebbe anche peggiorare l'anno prossimo, posso dire che non solo la Scala sarà in difficoltà, quasi tutte le fondazioni liriche saranno costrette a chiudere».
Chissà se le preoccupazioni entreranno sul palco la sera della prima. O se ci sarà almeno un minuto di silenzio, anche questa volta, come lo scorso anno prima della grand soirée. 


Fonte: milano.mentelocale.it

mercoledì 24 novembre 2010

MODAPRIMA - Dal 27 al 29 Novembre a Milano - FieraMilanoCity

       MODAPRIMA N. 69: 
layout completamente rinnovato e un pubblico sempre più internazionale per il salone di riferimento del fast fashion di qualità.
  La nuova edizione dal 27 al 29 novembre 
                                  a Milano


 
L’edizione n.69 di Modaprima, il salone delle collezioni di moda programmata e ready-to-wear di abbigliamento e accessori uomo e donna per l’autunno-inverno 2011-2012 - con un flash anche sulle collezioni primavera–estate 2011, si svolge a Milano dal 27 al 29 novembre 2010 negli spazi del Portello di Fieramilanocity (ingresso da Porta Teodorico).
Modaprima – il più importante appuntamento fieristico sulla scena internazionale per questo specifico segmento di mercato – presenta a questa edizione oltre 150 collezioni,migliori aziende italiane specializzate nel fast fashion per la media e grande distribuzione internazionale. Sono stati 1.650 gli operatori del settore intervenuti all’ultima edizione (dei quali oltre 700 provenienti da circa 50 paesi esteri), facendo registrare un +17% rispetto alla precedente.


“Modaprima si apre con un layout del salone completamente rinnovato - afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – abbiamo lavorato sul percorso espositivo rendendolo più fruibile, per permettere ai nostri buyer di apprezzare meglio le collezioni in mostra. Sarà un allestimento di ispirazione green e tecnologica al tempo stesso, con il verde e i colori della natura come tonalità dominanti, e una serie di aree lounge a intrattenere i visitatori, anche con una speciale selezione di libri e riviste a contenuto moda. E parallelamente continuiamo a spingere sulla promozione internazionale, attraverso anche la campagna mirata che realizziamo ogni stagione in collaborazione con ICE-Istituto per il Commercio con l’Estero, che ci permette di portare a Modaprima delegazioni di importanti buyer della grande distribuzione di tutto il mondo”.

A Modaprima 69, accanto a
marchi come Ann Max, Plissè, Creazioni Rosanna & Co., Nuovi Sarti, Cristian International, Zanetti, Incontro, Vezzo, Bernardini, Maglificio Venezia, Cierreci, Bianca Maria Caselli segnaliamo la presenza di nuove aziende come Atrapada, Malizia, Gigolò, Devanja, Corsair, Edas e il rientro di Altra, Hemoti, Carnevale, 3F Fashion Service, Fratelli Reboldi, Massimo Spelta.


E la strategia di internazionalizzazione del salone, sia sui mercati emergenti sia su quelli tradizionali, realizzata da Pitti Immagine assieme a ICE, prevede la partecipazione a questa edizione di missioni di buyer esteri provenienti da Russia, Ucraina, Giappone, Stati Uniti, Corea, Gran Bretagna, Hong Kong e Portogallo.

Tratto da: Pittimmagine.com

domenica 14 novembre 2010

LIZ LOMAX



Vogliamo parlarvi di un'artista a noi molto cara, Liz Lomax.
Liz Lomax è un artista Newyorkesee le sue opere tridimensionali realizzate ispirandosi a personaggi famosi e del jet set, vengono spesso utilizzate per illustrazioni per pubblicità, riviste, giornali, libri e copertine degli album di CD musicali. I suoi lavori, sono stati pubblicati in Communication Arts, American Illustration, Society of Illustrators Annuals, Step-by-Step e molti libri dedicati all'illustrazione grafica. Liz era il presidente della Society of Illustrators .  Per diversi anni ha insegnato 3-D Illustrazione alla Parsons School of Design di New York e ha insegnato presso il Pratt Institute di Brooklyn. Ha svolto attività didattica presso la  Society of Illustrators Museum of American Illustration, SVA, Syracuse University Loughborough University School of Art figure.
Si è laureata con lode presso il Dipartimento di Illustrazione alla Parsons School of Design (BFA) e vive con il marito a DUMBO, Brooklyn.




venerdì 12 novembre 2010

Nasce il Gran Festival del Cinema Muto per celebrare i capolavori di un’epoca straordinaria




Nasce il Gran Festival del Cinema Muto, per celebrare i capolavori di un’epoca straordinaria e salvaguardare dall’oblio un patrimonio del nostro passato. Una manifestazione diretta da specialisti di produzioni con cinema muto, che si avvale della collaborazione della Cineteca di Bologna, di eminenti personalità del mondo culturale italiano e delle principali istituzioni del settore.
Un’iniziativa culturale di larghe vedute, che vuole trasmettere a tutti la passione per il cinema muto e non condividerne i saperi con una élite di addetti ai lavori. Un festival pop dunque, fiero di dichiararsi popolare e di coinvolgere un pubblico eterogeneo che include, oltre ai giovani – principali fruitori del cinema- anche le famiglie e le fasce di età più mature degli spettatori tradizionali.
A partire dall‘inaugurazione il 17 novembre presso l’Auditorium di Milano, il festival si svilupperà per circa un mese in un’ampia serie di eventi, a Milano e provincia, organizzati in otto sezioni: Chaplin in Grande, Masterworks, Chaplin Rarities, Charlot il vagabondo – il corto live, Chaplin in mostra, Conferenze e presentazioni, Progetto Ragazzi, Workshop.

Fonte: cinemamuto.it 

mercoledì 10 novembre 2010

Dal 10 al 13 Novembre PAOLO CONTE agli Arcimboldi di Milano



Ama le donne, non ha mai letto la Bibbia e porta sempre in viaggio il suo pigiama, ma su tutto si può dire tranne che non tratti il tema dell’amore. 
Ancora una volta Paolo Conte, cantautore doc, ieri sera alla sua prima al Teatro degli Arcimboldi alla Bicocca (seguiranno altre cinque repliche e poi la tournèe a Londra), ha dato prova di essere un grande musicista e un vero poeta, magari un po’ meno un show man alla francese, ma per chi volesse voderlo può ancora prenotarsi allo 02.641142212, ingresso 30/60 €, inizio spettacolo ore 21
Il cantautore piemontese ha intrattenuto un pubblico di ragazzi e vecchi aficionados intervallando canzoni del vecchio repertorio con quelle del nuovo cd “Nelson” che l’avvocato astigiano porta in tournée anche per l’Europa, accompagnato da un ‘Orchestrina (“del mio cuor”) composta da dieci bravissimi musicisti. Tra una battuta e l’altra Conte ha detto prendendo in giro i francesi “che le palle ancora gli girano”, come la canzone di Jannacci ben intrerpretata dal maestro dice.
Una Prima agli Arcimboldi di grande calore di pubblico, specie per il secondo tempo, quando la voce del cantautore si è fatta più nitida e il ritmo ha preso a circolare anche tra il pubblico. E nonostante una scenografia da piano-bar, vecchia maniera, Conte si è sforzato di modernizzare le suonate e di intrattenere il suo pubblico in un teatro forse un po’ dispersivo per il suo genere. Le cadenze irregolari e la forma tutta personalizzata sono il segno di chi ha qualcosa ancora da dire e la fa con tutto il cuore e la passione di chi aveva scelto Legge come professione ma che si è trovato un nuovo abito ben adatto al suo essere. Guai se l’Italia non avesse avuto Paolo Conte, con le sue melodie, il suo cantare “distratto”, la voglia di interiorizzare sentimenti comuni e umani, sentimentali persino all’eccesso. C’è chi con il romanticismo ci campa e lo ha fatto in grande stile a partire dai grandi chansonnier francesi che con una lenta hanno saputo cogliere quei particolari di vita assolutamente insignificanti che sono diventati grandi storie, come in questo caso in una cornice fatta di jazz. Perché “Nelson”, il titolo del suo nuovo cd? Semplice, è dedicato al suo cane tanto amato, scomparso due anni fa, proprio di razza francese.
Fanno da colonna sonara in quelle musiche tanto Novecento, storie, come dicevamo di ordinaria umanità mischiate ad un esoterismo “nostrano”, fatto di camicie awaiane, ruvido, sincero, spoglio, naif, ma carico di dolcezza e sentimento. Storie di cieli, di lune, di massaggiatrici, di bambini intelligenti, di circoli all’inglese. Elenti e argomenti che ci fanno solleticare la domanda: ma chi è Paolo Conte, quale vita ha condotto? Grande seduttore come dice la canzone “..vengo a prenderti..” o sostenitore di “Guardane un'altra”? Timido, introverso, ma deciso e con le idee chiare. Di certo una persona che non ha paura di soffrire con tanta voglia di amare, di darsi a qualsiasi costo. “To be or not to be?”. Perché preferisce il suo aspetto sinistro? E come racconta “Scendo dal letto” o “Non salire sul letto” che cosa vuole e che cosa ha trovato nella sua ricca vita? Ma continua a sostenere che non sa nessuna poesia a memoria, innamorato di Art Tatum gli capita anche in certi momenti di pregare la Madonna. Eppure il suo film preferito è “Lo spaccone” e la cancone del cuore “Let’s Face the Music and Dance” (Berlin). Un segnale che ha voluta lanciare al suo pubblico, una parterre d’eccezione, è stato che non c’è più il tempo per “Le tertezze”. Ma a Conte non mancano i sogni. La sua capacità di andare oltre è straordinaria, perché non solo sa dipingere, ma la canzone che avrebbe voluto scrivere è “Stardust”, mentre sotto al doccia canta “Frisco Frisco”. E scherzosamente dice che la prima mossa per conquistare una donna è “guardarne un’altra”.Ma l’uomo che ha scritto per celentano e musicato “Azzurro” e che ama la lavanda dal profumo romantico e fresco, sempre volere sottolineare una mente da ragazzo, vivo, allegro proprio “da italiano in gita”: così “Bartali” di Jannacci da Lui cantata diventa un “da-da-dada”. “Dolce milonga” e “Vieni via con me”, hanno lasciato tanta nostalgia e ancora un interrogatorio: “Perché per Conte il migliore modo di cantare è quello di stare seduto a un pianoforte? Lui risponde come sempre: “Per capire a fondo una Jaguar ci vuole una chiave inglese”. Nato sotto il segno del capricorno, il 6 gennaio del 1937 avvocato e musicista cela il fascino di chi dentro ha un mondo fatto di blues e di sentimenti profondi. Basta ricordare la bella canzone da lui scritta.
 
Fonte: IlGiornale.it 

lunedì 8 novembre 2010

Fistful Of Mercy - il 9 dicembre all'ALCATRAZ di Milano


Giovedì 9 Dicembre 2010 - I Fistful of Mercy (Joseph Arthur, Ben Harper, Dhani Harrison) hanno annunciato i piani per il loro primo tour europeo. Gli show invernali seguono le date americane del talentuoso trio, che si terranno a novembre e che includono show al Los Angeles Hollywood Forever Cemetery e al leggendario Apollo Theater di New York. L’imminente album di debutto dei Fistful of Mercy ‘As I Call You Down’ è una straordinaria lezione di collaborazione, realizzata da tre musicisti di fama mondiale, ed è composto da nove canzoni scritte in tre giorni. Le parti migliori comprendono la ritmata e acustica title track, la scatenata jam session di ‘Father’s Son’ e la tenera psichedelia di ‘Restore Me’.
 
Per info : www.livenation.it  Prevendita: www.ticketone.it 

Fiera Milano e Gambero Rosso: enogastronomia d’eccellenza




A novembre Fieramilanocity  anche quest’anno ospiterà le iniziative di Gambero Rosso pensate per avvicinare Milano all’enogastronomia di eccellenza.

Primo evento in calendario il
12 novembre dalle 17.00 alle 21.00 Berebene Low Cost.  Per la prima volta a Milano un’occasione unica, aperta a tutti, per gustare centinaia di etichette scelte da Gambero Rosso e segnalate nell’Almanacco del Berebene Low Cost 2011, dedicato ai vini più buoni scelti per il loro miglior rapporto qualità prezzo, tutti rigorosamente entro gli 8 Euro.

A seguire, il
22 novembre Bontà in Tavola, evento realizzato  con la collaborazione di Fiera Milano e Gambero Rosso. Cuochi amatoriali e sommelier per una notte gareggeranno per una serata di beneficenza a favore di Amici di Edoardo ONLUS, associazione che sostiene progetti contro il disagio giovanile a Milano. 
La serata sarà presentata dal maestro Gianfranco Vissani, presidente di giuria.

Il 23 novembre infine in scena la prestigiosa degustazione Tre Bicchieri, che ospiterà i vini premiati dagli esperti di Gambero Rosso con il massimo riconoscimento della guida Vini d’Italia 2011.

Fiera Milano news n.30 – Novembre/Dicembre 2010

domenica 7 novembre 2010

Sorelle Fontana

 Stiliste italiane nate a Traversetolo (PR) nel secondo decennio del secolo scorso. Zoe, Micol e Giovanna – questi i nomi delle tre sorelle – apprendono le basi del mestiere nella piccola sartoria ereditata dalla bisnonna Zeide. 

Nel 1943 Zoe e Micol, riunite a Roma, aprono il primo atelier a Palazzo Orsino, subito frequentato da esponenti dell’aristocrazia romana e da dive del grande schermo. La loro notorietà cresce improvvisamente grazie a Linda Christian, che per il suo matrimonio con Tyrone Power si fa confezionare l’abito dall’atelier Fontana. Incoraggiate dal successo americano, le tre sorelle preparano una linea di prêt-à-porter e subito dopo una linea di pelletteria, foulards, ombrelli, cravatte, biancheria da casa e bigiotteria. Molto intensa è la loro collaborazione con il mondo cinematografico: negli anni ’50 e ’60 vestono Ava Gardner per ben quattro film, Anita Ekberg per “La Dolce Vita” di Fellini, Ursula Andress per la “Decima Vittima” e altre celebri attrici. Zoe scompare nel 1979. Nel 1992, le altre due sorelle lanciato sul mercato la linea di profumi “Micol”. In Italia, Lux Video per Rai Fiction in collaborazione con la Fondazione Micol Fontana, sta realizzando una fiction in in due puntate sulla vita delle tre Sorelle Fontana, Zoe, Giovanna e Micol. Per l'occasione verranno utilizzati in alcune scene anche abiti originali delle tre stiliste. 

 Primo fra gli abiti delle Sorelle Fonatana a portare fama e lustro oltre oceano, fu l'abito da sposa di Linda Christian che sposò Tyrone Power nella basilica di Santa Francesca Romana. Da quell'etereo abito bianco, nacque una sorta di frenesia tra le fidanzate d'America a desiderare le Sorelle Fontana come pronube; prima fra tutte Margaret Truman, figlia del Presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman. 

Dopo la cessione dell'azienda e del marchio, avvenuta nel 1992, Micol ha continuato a occuparsi di moda attraverso la Fondazione Micol Fontana creata nel 1994. Creazioni delle F. sono presenti nelle collezioni di musei quali per es. il Metropolitan Museum di New York e la Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze.

La Sagrada Familia - Barcellona Omaggio ad Antoni Gaudì

In occasione della visita e della consacrazione di Papa Benedetto XVI, vi parliamo della storia della Sagrada Familia, costruita e mai finita (l'autore è morto prematuramente), dall'Architetto Antoni Gaudì.



La Sagrada Família, nome completo in lingua catalana Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia) di Barcellona, CatalognaSpagna) è una grande basilica cattolica (non una cattedrale), tuttora in costruzione, considerata il capolavoro dell'architetto Antoni Gaudí, massimo esponente del modernismo catalano. La vastità della scala del progetto e il suo stile caratteristico ne hanno fatto uno dei principali simboli della città e una delle tappe obbligate del turismo di massa. (
I lavori sono cominciati nel 1882 e proseguiranno ancora per molti anni, probabilmente fino al 2030.

Nel 1866 nacque l'Associació Espiritual de Devots de Sant Josep (Associazione spirituale dei devoti di San Giuseppe), con l'intento di promuovere la fabbricazione di un tempio dedicato alla Sacra Famiglia. Tramite le donazioni che riceveva, l'associazione comprò il terreno su cui ora sorge la chiesa nel 1881 e l'anno seguente si dette avvio alla costruzione secondo un progetto neogotico, cominciando a realizzare la cripta.
Dopo disaccordi tra l'associazione e l'architetto originale, Francisco de Paula del Villar y Lozano, Gaudí ottenne l'incarico nel 1883 e continuò la costruzione della cripta introducendo variazioni, ma mantenendo quanto costruito. Lavorò al progetto per oltre 40 anni, dedicando completamente a questa impresa gli ultimi 15 anni della sua vita. Questa dedizione tanto intensa ha una spiegazione, oltre all'enormità dell'opera, anche nel fatto che Gaudí definiva molti particolari man mano che la costruzione avanzava, invece di averli concretizzati in precedenza nei suoi piani e istruzioni. Per lui, la presenza personale nell'opera era di fondamentale importanza.


Con l'avanzare dell'innalzarsi della costruzione, lo stile divenne sempre più fantastico, con quattro torri affusolate che ricordano i termitai o i gocciolanti castelli di sabbia dei bambini. Si tratta di forme ereditate dell'architettura neogotica, secondo i cui canoni la chiesa era stata inizialmente concepita: ciononostante, traevano la loro ispirazione dalla forma dei nidi di termite.
Le torri sono coronate da cuspidi di forma geometrica, coperte di ceramiche con colori vivaci, che vennero probabilmente influenzate dal cubismo (furono concluse attorno al 1920). Vi si ammirano anche un gran numero di decorazioni elaborate che vengono ricondotte allo stile dell'Art Nouveau.
Gaudí morì durante la costruzione dell'edificio, mentre passeggiava per Barcellona a causa di un tram che lo travolse, nel 1926. Le torri erano originariamente previste per essere tre volte più alte. Durante la guerra civile spagnola alcune parti dell'edificio incompleto e del laboratorio di Gaudí vennero distrutti. Tuttavia, secondo quanto riferisce George Orwell in Omaggio alla Catalogna, gli anarchici catalani non bruciarono questa chiesa in quanto opera d'arte (Orwell commenta: "mi sembra che in questo caso gli anarchici dimostrarono ben poco gusto artistico"). Gaudí non lasciò ulteriori progetti e i lavori della chiesa sono proseguiti in modo sporadico per numerosi anni. Solo in seguito al recupero ed al restauro dei grandi modelli originali del laboratorio, basandosi anche su foto dell'epoca, è stato possibile ricostruire buona parte del progetto originale. Gaudí, comprendendo che i lavori sarebbero andati avanti decenni (o secoli) dopo la propria morte, invece di esaurire le risorse allora disponibili impostando tutto il gigantesco perimetro, preferì completare alcune sezioni dell'edificio in altezza (specie nell'abside), come per lasciare una testimonianza precisa dell'idea originale ai suoi successori.
Dal 1940 gli architetti Francesc Quintana, Puig Boada e Lluis Gari hanno portato avanti i lavori. Le sculture di J. Busquets e del controverso ma possente Josep Subirachs decorano le fantastiche facciate.
La costruzione della chiesa a tutt'oggi dipende dai finanziamenti provenienti dalle donazioni all'associazione e i lavori procedono lentamente, anche a causa delle difficoltà del progetto. Numerosi edifici circostanti (principalmente condomini costruiti durante la speculazione edilizia del franchismo) dovranno essere abbattuti per far posto alla scalinata principale.
Nel 2008, nel corso di una vertenza tra municipio di Barcellona e Patronato della basilica sull'opportunità di non scavare tunnel sotterranei nelle vicinanze dell'edificio per non rischiarne la stabilità, è rimbalzata nella stampa la notizia che la Sagrada Família non avrebbe avuto una concessione amministrativa e che risulterebbe, almeno formalmente, un'opera abusiva. Il Patronato ha ricordato tuttavia che i lavori iniziarono in perfetta legalità, dato che la competenza amministrativa spettava comunque a Sant Martí de Provençals, all’epoca ancora non unita a Barcellona, e inoltre che vi è stato oltre un secolo di silenzio-assenso.
Il 3 marzo 2010 l'arcivescovo di Barcellona ha annunciato la consacrazione dell'edificio, dopo 127 anni dall'inizio dei lavori. Anche se non conclusa, la chiesa è stata consacrata da Papa Benedetto XVI il 7 novembre 2010, nel corso della sua visita a Santiago di Compostela e Barcellona.

Il progetto

Il progetto è basato sulle versioni ricostruite dei progetti e dei modelli perduti (un incendio nel 1936, appiccato durante la Guerra civile spagnola dai repubblicani all'atelier di Gaudí, distrusse molte tavole progettuali del celebre architetto), sullo studio della porzione dell'edificio realizzata personalmente da Gaudí e su adattamenti moderni.
Ogni parte del progetto è ricca di simbolismi cristiani mistici, in quanto Gaudí concepiva la chiesa per essere "l'ultimo grande santuario della cristianità". Gli aspetti che colpiscono di più sono le sue torri affusolate. In totale sono previste 18 torri, rappresentanti in ordine ascendente di altezza: i 12 apostoli, i 4 evangelisti, la Madonna e, la più alta di tutte, Gesù. Le torri degli evangelisti saranno sormontate da sculture dei loro simboli tradizionali: un angelo, un toro, un'aquila e un leone. La torre della Madonna sarà sormontata dalla Stella del mattino. La torre centrale del Cristo sarà sormontata da una croce gigante: l'altezza totale delle torri sarà inferiore di un metro a quella del Montjuïc, poiché Gaudí credeva che il suo lavoro non dovesse sorpassare quello di Dio. Le torri più basse sono sormontate da grappoli d'uva, che rappresentano il frutto spirituale.
La chiesa avrà tre grandi facciate, due delle quali già realizzate. La facciata della Natività, che presenta un aspetto neogotico, fu realizzata con le sculture previste da Gaudí e realizzate da J. Busquets. La facciata della Passione, che colpisce in modo particolare per i suoi personaggi sottili, emaciati, tormentati,forme inquietanti opera controversa dello scultore contemporaneo Josep Subirachs; questa facciata è molto interessante anche per la presenza di numeri che sommati per linee e colonne danno come risultato sempre 33 gli anni di Cristo. Da ultima la facciata della Gloria, non ancora realizzata.
I temi di tutta la decorazione includono parole della liturgia. Le torri sono decorate con parole come "Hosanna", "Excelsis", e "Sanctus"; la grande porta della facciata della Passione riproduce parole della Bibbia in svariate lingue, compreso il catalano; è previsto che la facciata della Gloria venga decorata con parole tratte dal Credo degli apostoli.
Aree specifiche del santuario saranno designate a rappresentare vari concetti religiosi come santi, virtù, peccati e concetti secolari come le regioni della Spagna; presumibilmente ognuno avrà delle decorazioni corrispondenti.
La modellazione al computer si è resa utile per dare forma a vari elementi, come i pilastri interni della chiesa. Infatti grazie all'uso di questi programmi e di determinati macchinari si possono finalmente realizzare pezzi identici fra loro, così come Gaudí li aveva concepiti.
Attualmente sono in costruzione le navate centrali, caratterizzate da colonne che ricordano enormi alberi ramificati e un soffitto che sembra composto da giganteschi girasoli, e il transetto, compreso il coro e il rosone che gli darà luce. Con il completamento di queste parti, si procederà alla costruzione della cupola centrale.

Fonte: Wikipedia.it


sabato 6 novembre 2010

Chockabec - Il nuovo Album di Zucchero Sugar Fornaciari




A quattro anni dall’uscita di Fly, torna in tutti i negozi di dischi con un nuovo album di inediti intitolato Chocabeck , Zucchero Sugar Fornaciari.
Il cantante 55enne ha presentato il suo nuovo lavoro  nella suggestiva cittadina di Brescello, in provincia di Parma, borgo in cui erano ambientate le avventure cinematografiche di Peppone e Don Camillo. “C’é sempre stata un’affinità tra quello che vivevo e i film di Peppone e Don Camillo”  spiega Zucchero, mentre siede alla scrivania di Peppone.
Zucchero ha elaborato i brani di Chocabeck proprio pensando a quel clima familiare e semplice, così simile a Ronconcesi, paesino in cui Adelmo Fornaciari (questo il suo vero nome) è nato e cresciuto.

Nuovo album che è stato ideato come un concept-album, una narrazione unitario composta da brevi episodi che raccontano una domenica di paese dallo spuntar del sole sino all’imbrunire.
Chocabeck – che è stato anticipato dal singolo E’ un peccato morir per il mercato italiano – è stato prodotto sotto da Don Was (già noto per la collaborazione con Rolling Stone, Bob Dylan) e Brendan O’Brien (Bruce Springsteen, AC/DC). Tra gli undici brani presenti da segnalare ‘Vedo nero’, che per il testo (‘odore di femmina’ e ‘luna in giarrettiera’) ci riporta alla mente il caso Ruby e Bunga Bunga. “Preferisco le persone goliardiche alle mattonate irreprensibili, non vedo questa gran cosa – considera Zucchero, difendendo in qualche modo il premier – se a uno piacciono le donne, però non conosco i dettagli”.
Al disco hanno partecipato anche grandi nomi della musica internazionale come Francesco Guccini, Pacifico, Pasquale Panella, Roland Orzabal dei Tears For Fears, Iggy Pop, Brian Wilson dei Beach Boys e Bono degli U2.

Articolo tratto da: Musicfanpage.it


mercoledì 3 novembre 2010

Il ritorno di Sting - Agli Arcimboldi di Milano



Symphonicity Tour

Grande successo ieri sera per Sting agli Arcimboldi di Milano, accompagnato dalla Royal Philarmonic Concert Orchestra.

Il Symphonicity tour, che è partito da Vancouver il 2 giugno e proseguirà in Nord America per diversi concerti – già sold-out – per tutta l’estate, vedrà Sting esibirsi nei suoi brani più famosi ri-arrangiati in chiave sinfonica. La Royal Philharmonic Concert Orchestra sarà diretta dal Maestro Steven Mercurio (Pavarotti, Bocelli).


Il tour europeo è partito il 3 settembre dal Konserthus di Oslo. 
Il 2 novembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano e il 10 novembre a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia (per la rassegna ‘It’s Wonderful’ dell’Accademia di Santa Cecilia). A settembre il tour farà inoltre tappe a Stoccolma, Helsinki, Berlino, Colonia e Parigi, per poi toccare Dublino, Nantes, Anversa, Amburgo, Francoforte e Stoccarda in ottobre; nel mese di novembre verranno infine aggiunti concerti a Torino e Vienna.

Le date in vendita con TicketOne:
25 ottobre Firenze, Teatro Verdi
2 novembre Milano, Teatro degli Arcimboldi
3 novembre Torino, Palaolimpico
10 novembre Roma, Auditorium Parco della Musica

Articolo tratto da: Ticketone.it, riveduto e aggiornato dalla redazione di LooLoo

 

Macarons e Moda - Un abbinamento delizioso e glamour





Il macaron o macaron francese è un pasticcino il cui nome deriva dall'italiano dialettale "maccarone".
È un dolce a base di meringhe, ottenuto da una miscela di albume d'uovo, farina di mandorle, e zucchero granulato.
Il pasticcino è caratterizzato dalla sua liscezza, da due pezzi a cupola, da una circonferenza guarnita di increspature, e la base piatta. Gli intenditori apprezzano una delicata crosticina a guscio d'uovo che rende il dolce più umido e arioso all'interno. Il macaron francese si distingue dagli altri macaron perché è farcito con panna o burro, come un biscotto sandwich, e può essere trovato in una più ampia varietà di sapori che vanno dai tradizionali (lampone, cioccolato) ai più curiosi (foie gras, tartufo). Fare macaron richiede una grande quantità di studio ed è un processo che dipende fortemente dalla precisione, dalla tecnica, e dall'attrezzatura adeguata. Per questo motivo è una ricetta notoriamente difficile da padroneggiare e di uno sforzo frustrante per i fornai dilettanti.




 LA RICETTA PER PREPARARE DELIZIOSI MACARONS 


MACARONS (ricetta base)
per circa 25 macarons (ovvero 50 biscotti accoppiati a due a due)

220 gr zucchero a velo
120 gr farina di mandorle
90 gr albume
30 gr zucchero semolato
un pizzico di sale
2-3 gocce di limone

- 2-3 giorni prima preparare gli albumi e conservarli in frigorifero, per esempio in un bicchiere coperto con la pellicola. 6 ore prima di iniziare toglierli dal frigo. È lo stesso Pierre Hermé che consiglia questa operazione quando si deve utilizzare l’albume per una cottura in forno – mai per il consumo a crudo – e chi siamo in fondo noi per contraddirlo? (smile).
- Mescolare bene zucchero a velo e farina di mandorle, preferibilmente in un robot da cucina usando il tasto a intermittenza, e setacciarli.
- Montare a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e 2-3 gocce di limone. Al termine abbassare al minimo la velocità delle fruste e aggiungere piano piano lo zucchero semolato. È a questo punto che dovrete aggiungere eventuali coloranti in polvere e/o aromi (la punta di un cucchiaino).
- Incorporare il composto di mandorle e zucchero agli albumi montati in 3 o 4 volte, avendo cura di amalgamare bene ad ogni aggiunta. Fare attenzione a mescolare delicatamente con l’ausilio di una spatola per dolci. Al termine l’impasto dovrà “fare il nastro”, cioè ricadere come un nastro piatto dalla spatola.
- Versare ora il tutto in un sac-à-poche e formare dei piccoli dischi su una teglia rivestita di carta da forno, a 3cm di distanza uno dall’altro. Lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno un’ora.
- Infornare nel forno (ventilato) già caldo a 150°C per 13 minuti. Al momento di sfornarli trasferire subito i macarons, ancora attaccati alla carta da forno, su una superficie fredda in modo da creare lo shock termico che ne faciliterà il distacco. Lasciarli riposare ancora un’altra oretta.
- Staccarli con delicatezza ed esercitare una leggera pressione sulla parte inferiore di ognuno.
A questo punto non rimane che dare libero sfogo alla fantasia e pensare a come farcirli. Il macaron della foto è aromatizzato alla vaniglia e spolverizzato di cacao (operazione da effettuare appena prima di infornare) mentre la ganache è realizzata fondendo a bagnomaria 150gr di cioccolato fondente con 65gr di latte cui sono stati aggiunti, a freddo, 25gr di olio extravergine.


 
I MACARONS E LA MODA

Il rapporto tra i Macarons e la moda è suggellato ormai da tempo dalle collaborazioni tra la Maison Ladurée e importanti stilisti. Tra loro Christian Louboutin, ideatore di una scatola che alternava il disegno di una scarpa a quello del dolcetto interamente realizzata sulle nuance del rosa; Marni, che ha creato una preziosa confezione nelle tonalità del marrone e oro, e Yazbukey autrici di quella attualmente disponibile in boutique color rosa shocking.
Anche John Galliano, direttore creativo di Christian Dior, che ha scelto i macarons, le tentazioni alla mandorla della celebre pasticceria Ladurée, come cibo a cui è più legato,ha griffato questi pasticcini in un’edizione limitata da mangiare con gli occhi.

I MACARONS A MILANO

Da qualche mese, è arrivata anche a Milano, la famosissima Pasticceria Ladurée.
Tutto questo, grazie ad una donna,Svetlana Voloshyna, imprenditrice russa milanese d’adozione,che ha deciso di portare un pezzo di Parigi nel centro storico di Milano.
Il successo ? Immediato.
Non ci rimane che assaggiarli. Noi lo abbiamo già fatto !
Pasticceria Ladurée - Via Spadari, 6 - Milano