mercoledì 22 dicembre 2010

That's Bakery a Milano - Quando il Fashion incontra il gusto



Le prelibatezze americane sbarcano a Milano. Tutte le famose Cupcakes di "sex and the city" per golosi e modaioli.

Ragazzi, se passate in Via Vigevano, 41 zona Porta Genova qui a Milano, non potete privarvi della gioia di entrare da That’s Bakery, delizioso locale di concezione American Food voluto e ideato da Barbara e Alfonso che hanno avuto l’idea giusta, quella che mancava a Milano.

Il locale ha aperto i battenti ad Ottobre 2010 ma il successo è stato immediato, proprio l’idea giusta !

Vi consigliamo di assaggiare le golosissime CupCake al burro di arachidi, la pumkin cupcake frosting allo zucchero e tortina speziata allo zenzero, la torta double chocolate veramente lussuriosa.


















E poi vi consigliamo anche la layer cake, torta multistrato a cui non potete rinunciare e poi, le cheescake e poi, e poi, e poi….. che delizia !

Ogni volta che passiamo davanti a That’s Bakery, non possiamo rinunciare al gusto, facendo godere anche gli occhi eh si, anche l’occhio vuole la sua parte.















La domenica poi, prenotando allo 02/ 8394890, è possibile fare il classico Brunch con gli amici.

Che dire d’altro, ci vediamo la ?

Foto gentilmente concesse da That's Bakery

mercoledì 15 dicembre 2010

Un giorno bellissimo con Francesco Renga



Oggi vi parliamo di Francesco Renga e del suo nuovo album UN GIORNO BELLISSIMO e delle sempre più vicine nozze con la sua compagna storica, Ambra Angiolini dalla quale ha avuto due figli.
L'album precedente, Orchestraevoce, ha venduto 100mila copie. Erano cover, di classici italiani degli anni 60 – e le cover, si sa, sono una garanzia di massima resa scommettendo il meno possibile. Quest'anno, però, Francesco Renga si affida a dodici brani nuovi: Un giorno bellissimo. 
«Farmi spaventare da un disco di inediti? Proprio no. Credo che spaventi molto di più la mia casa discografica, quello sì. E che siano preoccupati, me ne accorgo quotidianamente».

E' un periodo pesante, dopotutto…
«Sì, ma credo che le case discografiche in questa crisi abbiano delle pecche pesanti. Non sono riuscite a prevederla, non sono riuscite a gestirla, non ne hanno visto il nascere e non ne vedono la fine. Stanno cercando di recuperare posizioni nel modo più drastico possibile, quindi tagliando posti e cercando di risparmiare. Ma il problema principale è che non sono riuscite ad assolvere a quelli che sono i loro compiti, delegando il lavoro per esempio alla televisione. La casa discografica doveva fare da talent scout, trovare artisti e farli crescere anche attraverso errori e passi falsi. Ti dava la possibilità di crescere, insomma. Ora la gavetta si fa in tv. Ma non solo: un altro errore le major lo fanno alle spalle di questi ragazzi dei talent show, cioè prenderli, usarli per un successo stagionale e poi lasciarli a loro stessi. E se si sfrutta l'effimero di un momento, di una situazione favorevole, si evita di risolvere i veri problemi».

Il disco, però, esce su etichetta Universal: a differenza di altri artisti, tu la major non l'hai lasciata per tentare strade nuove.
«E' perché ancora credo ancora nella vera funzione della casa discografica. E credo che queste aziende vadano sostenute, perché il pericolo che corrono è grande. Il problema non è quanti artisti se ne vanno, il rischio è che le case discografiche scompaiono davvero: quante ce ne saranno ancora tra tre, quattro anni? Chi ci lavorerà ancora? Penso tutto sommato che sia il posto giusto nel quale continuare a fare questo mestiere, finché me ne daranno la possibilità...».

Una prima sperimentazione, però, l'hai fatta con la presentazione del cd: dal vivo, in diretta da una cantina della Franciacorta, trasmessa in cinema 3D. E' perché ti appassionano le tecnologie?

«Macché, sembro sempre un contadino che cerca di capire cosa sia una centrale nucleare! Faccio fatica, però sono curioso. E questa storia del cinema 3D è nata per caso: come sempre le cose migliori nascono a cena, parlando del più e del meno, con amici vecchi e nuovi. Io il 3D lo conoscevo per via dei cartoni animati dei miei figli. Loro si sono rotti già un po', io invece impazzisco, sono il vero bambino… Che dire: al di là della eco mediatica che ha avuto, sempre buona per la promozione, per me è stato un episodio ben riuscito. Lo seguiranno altri artisti, vedrai».

La tecnologia, però, può essere pericolosa. Nella crisi del mercato discografico pesa la voce della pirateria.

«Per quanto riguarda il download illegale, credo che la cosa non sia assolutamente risolvibile, se non alla fonte. Tutti gli esperimenti che sono stati fatti per arginare la pirateria non hanno funzionato perché semplicemente non possono funzionare. Come sempre, e purtroppo, la scelta è politica. Bisognerebbe capire se a qualcuno interessa davvero salvare questo mercato e tutelare gli artisti e chi lavora nell'indotto. C'è un web che è destinato a diventare sempre più cosa pubblica e gratuita: nella democrazia del web dev'essere tutto a portata di tutti, sempre fruibile in ogni momento e gratis. A fronte di questa cosa, però, ci sono grandi centri di potere economico che invece lucrano tantissimo. Ai provider bisogna dire: attraverso il tuo segnale passa un sacco di roba che tu non hai pagato? Un euro del tuo business lo devi allocare alla musica, ai libri, ai cinema, alla Siae... non succederà mai, lo so. Però sarebbe giusto così».

Hai criticato il regno dei talent show e il meccanismo televisivo della costruzione dei personaggi della musica. Eppure, proprio nel giorno in cui uscirà il tuo cd, nella finale di X factor un concorrente canterà un brano inedito proprio scritto da te. Come la mettiamo?

«Questa è una cosa che mi preoccupa molto – dice ridendo – giuro che è stato perché me l'ha chiesto il presidente della Sony, che è un amico bresciano. E non è una canzone che io ho scritto proprio per quest'occasione… Lo so, che diventa quasi un mio avallo al sistema. Posso dire che il programma non l'ho sentito, ma Davide è un ragazzino a posto, nonostante i suoi 17 anni. Con una vocalità che potrà dargli soddisfazioni e che gli fa interpretare il pezzo in maniera giusta. E i brani di Francesco Renga – finisce ridendo ancor di più - non li possono cantare mica tutti, no?». 

Fonte: IlSole24Ore.com

domenica 12 dicembre 2010




Da oggi LooLoo è presente sul portale del Lusso FASHIONQUEEN, da anni sul web con l’idea giusta e vincente, quella di vendere prodotti delle migliori griffe del Lusso utilizzando Internet e il commercio elettronico. 
FASHIONQUEEN inoltre, ha lanciato la moda dell’acquisto on line nella pausa pranzo. 
Dalle statistiche del sito e di vendita infatti si evince che, l’orario migliore per fare acquisti è proprio quello della pausa pranzo, tra un panino, qualche consiglio delle colleghe e l’idea giusta per fare o farsi un regalo. 
La Luxury Collection di LooLoo presente sul portale, è improntata sullo stile moderno, gran soirè, con un raffinato accenno al Vintage, molto attuale in questo periodo. 
I bijoux sono tutti realizzati con materiali anallergici, cristalli, pietre dure e catene., rigorosamente Handamade in Italy.
I colori sono quelli preferiti dalle donne di gran classe e raffinate. 
Per i Vostri regali di Natale e non solo quindi, vi invitiamo tutti a fare i vostri acquisti su www.fashionqueen.net e…… Auguri di Buone Feste!!!

lunedì 6 dicembre 2010

Cesare Cremonini - Greatest Hits con Jovanotti e Malika Ayane




CESARE CREMONINI - GREATEST HITS - MONDO - LORENZO CHERUBINI - JOVANOTTI - MALIKA AYANE - DOPPIO CD.  
A due anni da Il primo bacio sulla luna, Cesare Cremonini pubblica una raccolta di successi, del periodo con i Lùnapop e della sua carriera solista. Due inediti, due duetti, con Lorenzo Cherubini e Malika Ayane

Gira in radio da qualche giorno una canzone densa di parole e musica, una canzone che corre veloce. Si intitola Mondo. È il nuovo singolo di Cesare Cremonini, contenuto nel suo primo greatest hits, 1999-2010 The Greatest Hits. Per Mondo si può parlare di feauturing d’eccezione. Lorenzo Jovanotti ha infatti collaborato alla stesura del testo e canta il rap in coda al brano. Dice Cremonini:  «Jovanotti era uno dei miei punti di riferimento quando ho iniziato a scrivere canzoni. Ora aver lavorato con lui è una emozione enorme». Il cd mette insieme i dieci anni di carriera di Cesare Cremonini, quello che è partito come frontman carismatico dei Lùnapop, con le meshes prima gialle e poi rosse sui capelli, e ha continuato come solista, consacrandosi come uno dei più pop e originali esempi di cantautorato italiano. Si porta sempre appresso uno zoccolo duro di ormai ex teens che impazzivano per le sue prime ballate d’amore con i Lùnapop, ma Cesare Cremonini è cresciuto molto in questi ultimi anni. Il ruolo del cantante di una band per giovanissimi gli stava stretto? Forse sì e comunque voleva coltivarsi in proprio l’evoluzione artistica. Evoluzione che si può ripercorrere grazie a questo greatest. Ci sono i tormentoni Qualcosa di grande e 50 Special e ci sono anche le sue migliori prove di cantautorato come PadreMadre, Le tue parole fanno male, Maggese. Oltre a Mondo nel doppio cd è presente un altro inedito, Hello!. Anche qui abbiamo a che fare con una collaborazione.  Cremonini infatti duetta con Malika Ayane


Fonte: wuz.it

domenica 5 dicembre 2010

7 Dicembre - Inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano




Sant'Ambrogio si avvicina e, come da tradizione, anche il classico appuntamento con la prima del teatro Alla Scala. C'è molta attesa per la sera del sette dicembre. 
Quest'anno, a inaugurare la nuova stagione artistica 2010-2011 sarà La Valchiria di Richard Wagner con la regia di Guy Cassiers e la direzione di Daniel Barenboim. Cinque ore di spettacolo con ospiti illustri, compresi il ministro per la cultura Sandro Bondi, il ministro per lo sviluppo Paolo Romani, la ministra per il turismo Michela Vittoria Brambilla e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ma gli spettatori non saranno solo seduti in platea. Si potrà assistere all'evento anche al cinema. La prima scaligera sarà visibile in 350 sale mondiali, 90 in Italia. I milanesi potranno vederla dall'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele, iniziativa che lo scorso anno ha riscosso molto successo.
La notizia di quest'anno è che viene trasmessa anche in tv. La Rai infatti inaugura il nuovissimo canale Rai 5 proprio con la diretta della Valchiria. Come se non bastasse, il canale digitale manderà in onda commenti da platea e backstage. Mondanità e tecnologia che si incontrano.
«Siamo un teatro pubblico e questa è la nostra missione» - così commenta l'evento il sovrintendente Stéphane Lissner alla conferenza stampa di presentazione della prima - «Il nostro obiettivo principale è quello di essere sempre vicini ai cittadini».
Poi prende la parola Antonio Marano, vice direttore generale Rai: «Sarà tutto in alta definizione, con più di cinquanta microfoni». Un progetto che si sposa con la regia del belga Cassiers: proiezioni video, globi e le più moderne tecnologie al fianco di soprani e mezzosoprani.
Un fenomeno in continua evoluzione, che apre le porte del teatro e cerca di coinvolgere il maggior numero di spettatori. Tentando di far vivere le stesse atmosfere magiche del teatro. Riuscirà tanta tecnologia, attraverso uno schermo, a rendere l'effetto di una prima teatrale vista dalla platea?

Altra grande novità è quella della 'prima ecosostenibile'. Edison, azienda che per prima ha fornito la luce elettrica al teatro nel 1883, quest'anno eliminerà le emissioni di anidride carbonica per l'intera produzione della Valchiria. Sarà così il primo spettacolo a emissioni zero. Ottanta tonnellate circa di co2 completamente compensate da energia eolica.

Intanto, mentre all'interno del teatro si svolgono gli ultimi preparativi, fuori ci sono le polemiche. Continuano le manifestazioni del mondo della cultura per i tagli del governo.
Proprio il sette, nella piazza che porta il nome del teatro, arriveranno gli artisti Paolo Rossi, Toni Servillo, Moni Ovadia e Andrée Ruth Shammah da sempre in prima linea a favore della causa, ma anche universitari e allievi delle scuole di teatro. E a proposito della crisi, anche Lissner si dimostra preoccupato a margine della conferenza: «Se non ci sarà la reintegrazione del Fondo unico per lo spettacolo, sarà una cosa abbastanza grave. Rappresenta una mancanza di 5 milioni di euro. Il quadro potrebbe anche peggiorare l'anno prossimo, posso dire che non solo la Scala sarà in difficoltà, quasi tutte le fondazioni liriche saranno costrette a chiudere».
Chissà se le preoccupazioni entreranno sul palco la sera della prima. O se ci sarà almeno un minuto di silenzio, anche questa volta, come lo scorso anno prima della grand soirée. 


Fonte: milano.mentelocale.it